La frazione: Arzeno d’Oneglia

Arzeno d’Oneglia è un suggestivo borgo di crinale che si sviluppa lungo la costa che scende dal Colle San Bartolomeo, sulla storica strada Reale che, un tempo, collegava Oneglia al Piemonte. Il paesino, che ha mantenuto pressoché intatto il suo aspetto.

Nel cuore del borgo, si trova la Chiesa Parrocchiale di San Benedetto, un edificio che condivide con l’attiguo oratorio, anch’esso in stile barocco, un imponente campanile in pietra a pianta quadrata. Questo campanile, con il suo portico inferiore, potrebbe essere stato in origine una torre di avvistamento, a sorveglianza della vecchia strada. Restaurato nel 2012, il campanile presenta tracce di una probabile origine romanica.

Non lontano da qui, sulla collina a circa 600 metri di altitudine, si erge il Santuario di Nostra Signora di Loreto, costruito tra il 1600 e il 1630. Il santuario, che si trova lungo una strada sterrata che da Arzeno porta al Passo di San Bartolomeo in Valle Impero, è caratterizzato da una navata unica con copertura a volta a botte e da un pronao in mattoni. L’interno ospita un bassorilievo in stucco della Madonna col Bambino, risalente al XVII secolo. Un tempo, sopra il cornicione, si trovava un’immagine della Madonna di Loreto scolpita in marmo, rubata nel corso degli anni. La festa principale del paese coincide con la celebrazione di San Pietro, durante la quale la statua del santo viene portata in processione in occasione della festa di San Giovanni Battista.

Ogni luglio, Arzeno ospita la Festa del Grano, un evento che richiama agricoltori e visitatori per rivivere una tradizione agricola antica: la battitura del grano con macchinari manuali d’epoca. Questa giornata di festeggiamenti suscita forti emozioni, sia tra le persone più anziane che tra quelle che hanno vissuto queste attività fino ai primi anni del dopoguerra. Non mancano neppure i curiosi, che si avvicinano per la prima volta a una lavorazione agricola che, seppur fondamentale nel passato, è ormai quasi del tutto scomparsa dalle nostre campagne. Le macchine utilizzate durante la festa, ancora perfettamente funzionanti grazie a un accurato restauro, furono in origine donate al paese negli anni Trenta come premio per l’elevata produzione di grano pro capite registrata in quel periodo.

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