Arzeno d’Oneglia è un piccolo borgo affascinante della Valle Impero, costruito sul crinale che scende dal Colle di San Bartolomeo. Si sviluppa lungo l’antica strada Reale, che un tempo collegava Oneglia al Piemonte. Oggi conserva ancora il suo aspetto originario, offrendo ai visitatori un’atmosfera autentica e tranquilla.
Nel cuore del paese si trova la Chiesa Parrocchiale di San Benedetto, affiancata da un oratorio in stile barocco. I due edifici condividono un grande campanile in pietra con base quadrata e un portico alla base. Probabilmente, in passato questa torre serviva per controllare la vecchia strada. Il restauro del 2012 ha riportato alla luce alcuni segni della sua probabile origine romanica.
Salendo a circa 600 metri di altitudine, si raggiunge il Santuario di Nostra Signora di Loreto, costruito tra il 1600 e il 1630. Si trova lungo una strada sterrata che parte da Arzeno e arriva al Passo di San Bartolomeo. Il santuario ha una sola navata con volta a botte e un portico in mattoni. All’interno, si può ammirare un bassorilievo in stucco del XVII secolo che raffigura la Madonna col Bambino. In passato, sopra il cornicione, c’era anche una statua in marmo della Madonna di Loreto, poi purtroppo rubata.
A luglio, Arzeno ospita la tradizionale Festa del Grano, molto sentita da chi vive qui e da chi torna ogni anno. Durante la giornata, gli abitanti rievocano la battitura del grano con macchinari manuali d’epoca. Le persone più anziane ritrovano ricordi preziosi, mentre i più giovani scoprono un lavoro agricolo che ha segnato la storia di questo territorio. Le macchine, oggi perfettamente funzionanti, arrivarono ad Arzeno negli anni Trenta come premio per l’alta produzione di grano raggiunta allora. Un restauro accurato ha permesso di conservarle nel tempo.
Ad inizio del 2024 Chiusavecchia sta rivivendo una rinascita commerciale grazie all’apertura di nuovi negozi come il bar alimentari e la macelleria e la tabaccheria storica resiste!
Appunti gastronomici su Chiusavecchia…
Le tradizioni gastronomiche di Chiusavecchia e della Valle Impero sono fortemente legate alle abitudini della vita contadina. La cucina si basa soprattutto sull’utilizzo di materie prime e povere ma ben elaborate. Tra i piatti ricordiamo il “cundiun” tipica, fantasiosa e variopinta insalata a base di verdure crude: dai pomodori (raccolti negli orti) che rappresentano la base per la preparazione, alle fresche cipolline, cetrioli, aglio, basilico ed olive, uova sode il tutto condito da un pizzico di sale e dal qualcne cucchiaio di olio extra vergine di oliva che rende particolarmente gustoso il piatto. Tra gli altri piatti sono ancora da ricordare la torta verde (torta farcita con ripieno di verdure), la cima (involucro di carne farcito da verdure amalgamate con uovo), la farinata(chiamata frisciulata ovvero focaccia a base di farina di ceci con sale olio e cotta al forno)ed infine le frittelle di cipolla.
Le nostre tradizionI
A Sarola, ogni anno si tiene il tradizione Pasto del Giovedì Santo che rappresenta la rievocazione dell’Ultima Cena di Gesù. Questo rito nel piccolo borgo vanta origini antichissime secondo usanze immutate nel tempo e con entusiasmo viene mantenuto vivo dagli abitanti.
A questo avvenimento possono partecipare solo gli uomini, le donne invece preparano il pranzo e le più giovani lo servono a tavola (a differenza di Cesio dove invece alla componente femminile è proibito partecipare) e ciascun commensale deve provvedere a portare da casa la mandià (un grosso fazzoletto annodato) contenente i piatti, le posate, il bicchiere ed il fiasco di vino.
Da secoli il menù di magro che costituisce “U Pastu” non varia. Si va dalle acciughe sott’olio alla pasta condita con il sugo di noci, al merluzzo bollito, fritto ed in agrodolce. Per chiudere sono servite tre noci a testa. Al termine della cena viene intonato il Miserere.
CHIUSAVECCHIA
Festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Biagio 3 febbraio
Il 3 febbraio è il giorno dedicato a San Biagio patrono del paese. Attualmente questa festa, sempre meno celebrata, non riveste più l’importanza che aveva nei tempi passati.
Parecchi anni or sono in questo giorno il paese viveva un’atmosfera tutta particolare. Le persone cominciavano a festeggiare fin dal mattino, molta gente giungeva dai paesi vicini restandovi tutto il giorno e spesso anche alla sera tardi perché vi erano grandi festeggiamenti. Al mattino, così come al pomeriggio partecipavano tutti quanti alle Sante Messe (una al mattino ed una al pomeriggio) celebrate in onore di San Biagio. Si racconta che terminata la funzione pomeridiana si portasse il busto del Santo in processione per il paese.
Ma i portatori erano spesso stanchi e le fermate alle osterie obbligatorie. Lì in nome… del Santo e della sua religiosità, si brindava fino a quando i bicchieri di vino si scioglievano in canti. Era una festa poco religiosa ma era l’anima della gente semplice e sicuramente sarà stata accolta dal Santo con benevola tolleranza! Alla sera vi era anche il ballo e data la numerosa presenza di persone, era diviso in due “piste” ovvero una sulla piazza principale e l’altra sul “canto” una via secondaria ovvero la Via Poeta Pellegrino. Da alcune testimonianze scritte si desume che nel secolo scorso il 3 febbraio alle celebrazioni religiose vi era anche una grandiosa fiera dedicata soprattutto alla compravendita di maiali. Oggi dei festeggiamenti del passato rimane solo il bel ricordo, non vi è più la fiera e nemmeno l’allegria che invadeva per un giorno tutto il paese……bei tempi!
FIERA DEL 1° GIUGNO
La fiera è una tradizione che fortunatamente resiste nel tempo, anche se ha perso molto del suo antico significato ovvero la compravendita di bestiame. Oggi tale commercio è molto diminuito, è rappresentato per lo più da banchi di altro genere: scarpe, vestiario, fiori, giocattoli etc.. ma la fiera è una delle occasioni per vedere Chiusavecchia così affollata e viva.
Alla sera, terminata la fiera i festeggiamenti continuano presso il campo sportivo, la nuova struttura situata in fondo al paese, dove oltre ad una piacevole serata danzante con un’orchestra vi è la sagra organizzata da una associazione locale. Sono preparati i piatti tradizionali della cucina ligure ed occorrono molte ore per la preparazione di queste pietanze, ma la fatica è ampiamente ricompensata da una numerosa partecipazione di persone che accorrono non solo dai paesi vicini ma anche dai centri della riviera. Scorre così la serata in allegria: tra cibo, musica e qualche bicchiere di buon vino.
8 SETTEMBRE
E’ una giornata speciale dedicata ai festeggiamenti della natività di Maria. Durante il giorno le funzioni religiose si celebrano presso il Santuario dell’Oliveto posto sopra il paese ed al pomeriggio si svolge la celebre processione con la presenza di numerose statue portate a spalla da uomini. La processione si snoda per le vie del paese e ritorna al Santuario.
Nella settimana “dell’otto” sono organizzate anche alcune manifestazioni di tipo culturale, folcloristico e sportivo. Si gioca “alla balletta” (pallapugno) con la presenza di squadre rappresentanti i vari rioni del paese, alla sera si assiste alla rappresentazione di commedie dialettali recitate da compagnie locali.
Negli ultimi anni è prevista anche una serata con cena a base di trippe che è organizzata presso “la contrada dei belli” (l’antica strada per il Piemonte); a questa manifestazione è prevista la partecipazione di numerose abitanti del paese e di coloro che tornano a Chiusavecchia per passare le proprie ferie.
La serata si conclude con una piacevole serata danzante .
PERIODO NATALIZIO
Presepe di Olivastri
Situato nel vecchio forno del paese, viene realizzato tutti gli anni, con alcune statue sono state realizzate a mano. Il presepe ogni anno torna a rivivere nell’antico forno con le volte annerite dalla fuliggine in una magia di suoni di luci e di colori. L’umido odore del muschio avvolge e quasi protegge piccoli personaggi, alcuni animati, così come la donnina che macina il caffè o due ometti intenti all’abbacchiatura delle olive o con l’allegro sgocciolio dell’acqua e lo scricchiolio lento della ruota del mulino. Silenziosi asinelli lavorano alla macina del “gumbo a sangue”; cuppi e ciappe si rincorrono sui tetti delle case. Il tintinnio della campana della chiesa e il suono di una melodia nascosta fanno da colonna sonora a questo piccolo mondo antico fatto di tante piccole cose semplici e piene di ricordi
Le curiosità su Chiusavecchia
Tra le vicende storiche salienti, va ricordata l’occugazione degli Spagnoli che nel 1614 erano sbarcati ad Oneglia con una flotta di 56 galere. Nel 1692 proprio da Chiusavecchia giunse la riscossa dei miliziani del luogo che in questa occasione riuscirono a respingere l’assalto dei francesi sbarcati ad Oneglia. Quelle gesta eroiche vennero narrate dal poeta-chierico Pellegrino da Chiusavecchia, 1n un’opera celebrativa in 926 versi scritti in latino, seguendo uno stile virgiliano. A Pe.llegrino è dedicata una strada interna del paese, che un tempo era la via principale .
Chiusavecchia è anche luogo natale di una delle più famose soprano nel mondo: Mariella Devia.
Da tempo Chiusavecchia, insieme ad altri paesi della Valle Impero, Arroscia e del Basso Piemonte hanno deciso di formare un’associazione che prende il nome di Via del Sale – Strada Reale e che ricalca l’antica strada che i prodotti percorrevano per gli scambi commerciali. Questa iniziativa è nata grazie ai forti legami che da sempre uniscono questi territori. Gli enti coinvolti sono caratterizzati dall’avere sul proprio territorio e nella storia caratteri comuni. Ciò assume particolare rilevanza per la riqualificazione ambientale e la valorizzazione delle risorse.
Mulino di Roccanegra o di Chi otto: da poco tempo è stato restaurato e riportato sull’antico .stile. E’ un centro per lo svolgimento di attività culturali come mostre e convegni.
Chiusavecchia e la valle Impero vantano una bottega storica la cui attività risale al 1800; è la tabaccheria della piazza principale. Vanta arredi storici e con una storia da raccontare!
Le nostre manifestazioni
MANIFESTAZIONI
FEBBRAIO
3/2 Chiusavecchia: festeggiamenti in onore dei Santi Patroni: San Biagio e San Francesco di Sales.
PERIODO PASQUALE: Sarola tradizionale Cena Domini
GIUGNO
2/6 Chiusavecchia: tradizionale fiera lungo la via principale. In serata sagra e serata danzante.
LUGLIO
16/7 Olivastri: festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine. SETTEMBRE:
8/9 Chiusavecchia: festeggiamenti in onore della nascita di Maria. NOVEMBRE
21 /11. Olivastri: festeggiamenti in onore della Presentazione della Vergine al Tempio
Un piatto tipico di Aurigo e dell’intera provincia di Imperia è rappresentato dalla torta verde (a turta de gè) che, anticamente in questo borgo veniva chiamata
“L’Alleluja” perché doveva essere pronta per il suono della campana del Gloria del Sabato Santo e non poteva essere consumata prima che il parroco l’avesse benedetta
Oltre all’olio, un P,rodotto che rende fieri gli abitanti di Aurigo è il pane che vanta una notevole traaizione tramandata di paare in figlio.
Aurigo era famoso per i FICHI: i contadini mettevano a dimora una piantina ogni volta che rifacevano un muretto a secco negli uliveti e gli aurighesi erano chiamati “figalei”, amanti dei fichi, dagli abitanti dei paesi vicini. Anticamente i fichi secchi costituivano una notevole risorsa economica: infatti era una delle pochissime forme di assunzione zuccherina. Inoltre questi frutti costituivano merce di scambio con le patate prodotte dai contadini dei paesi dell’alta Valle Arroscia e dell’alta Valle Tanaro.
L
Nel territorio di Aurigo esistono numerose edicole, chiamate anche piloni, che ripercorrono il paese ed arrivano fino alla chiesa di Sant’Andrea.
Inoltre è d’obbligo accennare alla predisposizione degli aurighesi alla musica in tutte le sue forme: dalle manifestazioni sacre e profane, alle serate di corteggiamento, alle canzoni da osteria, dai canti confraternali agli inni religiosi.
Ad Aurigo esiste una tradizione molto antica che viene portata avanti da un gruppo di appassionati (battagliatori) che fanno suonare le campane con le braccia e le gambe con l’ausilio di corde divulgando così dall’alto del campanile vere e proprie melodie.
Aurigo
Giugno
Festa patronale di San Paolo, sagra e serata danzante
Agosto
15/08 Festa dell’Assunzione della Beata Vergine
Settembre
21/09 Festa della Beata Addolorata
Novembre
30/11 Festa di Sant’Andrea e processione verso l’antica chiesa dedicata al Santo.
Poggialto
Febbraio
09/02 Festa di Santa Apollonia
Agosto
17-20/08 Festa di San Bernardo
Ottobre: Festa della Vergine del Rosario
Questo edificio sacro risale al XVII secolo ed è in stile barocco.
L’interno è a navata unica, trasformata dall’artista locale Filippo Marvaldi in un edificio a croce latina.
Si possono ammirare: uno splendido crocefisso ligneo, il gruppo marmoreo della Madonna con il Bambino e la statua della Beata Vergine.
La chiesa si trova poco sopra il borgo, fu eretta nel 1100 e poi ricostruita in stile barocco. Svolse anticamente la funzione di chiesa parrocchiale prima che la popolazione si raccogliesse attorno al castello . Accanto alla chiesa vi è il campanile-torre che era collegato con la “Colombera” una torre di cui non esiste che la base quadrangolare, che era una delle strutture a difesa della valle.
Borgo storico sul percorso del Ponente ligure
San Lazzaro Reale è un affascinante borgo della Valle Impero, situato in posizione strategica alla confluenza tra il rio Trexenda e il torrente Impero. Arroccato su un pendio soleggiato, questo piccolo centro conserva ancora oggi il fascino del suo passato, legato ai grandi itinerari del Ponente ligure.
Il borgo si sviluppa lungo un antico tracciato viario: da qui passavano le mulattiere storiche che, partendo da Oneglia, si diramavano verso il Piemonte e i borghi di crinale e fondovalle della valle. Questi percorsi, fondamentali per il commercio e le comunicazioni nei secoli passati, rendono oggi San Lazzaro un punto d’interesse anche per gli amanti del trekking e della scoperta lenta del territorio.
Un importante segno di questo passato è lo storico ponte in pietra, costruito alla fine del XV secolo e ancora ben conservato. Con le sue due arcate, attraversa il torrente Impero ed è uno dei simboli architettonici del borgo.
La chiesa parrocchiale ospita un interessante trittico della Madonna col Bambino, opera attribuita alla bottega dei Guidi da Ranzo, pittori attivi nel XVI secolo nel Ponente ligure.
San Lazzaro Reale vanta anche un legame con una figura di rilievo nella storia della botanica italiana: Rinaldo Corradi (al secolo Bartolomeo, 1896-1976). Nato nel borgo, Corradi fu tecnico presso l’Erbario Centrale Italiano dell’Università di Firenze. Partecipò a numerose spedizioni botaniche in Africa e collaborò alla stesura dell’Erbario Passerini, includendo molte specie raccolte proprio nel territorio della Valle Impero.
Numerose piante tipiche della regione, come la Campanula sabatia (endemica ligure) e il Crocus ligusticus (delle Alpi Occidentali), furono raccolte da lui nella sua tenuta a Pagan, testimonianza dell’unicità botanica di questi luoghi.
L’economia locale resta oggi legata alla tradizione agricola e, in particolare, alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio extravergine di oliva, attività che ancora oggi caratterizzano il paesaggio e l’identità del borgo.
Borgomaro è il centro più importante dell’alta valle Impero, situato lungo il corso del torrente omonimo fra gli uliveti: è il punto di riferimento per le numerose frazioni distribuite tra oliveti, castagni e pascoli fino ad arrivare al borgo più alto a circa 620 metri di altezza. Le origini si fanno risalire ai Conti di Ventimiglia che fecero erigere il castello (ora solo rudere) da dove a partire dal XV secolo si sviluppò il paese e da dove nel corso dei secoli nacquero numerose attività quali frantoi e mulini. Nel corso dei secoli la zona del Maro passò ai Doria ed infine ai Savoia.
A Borgomaro ricordiamo il pane di San Rocco e i “baxin” che sono dolci gustosi ai sapori del finocchio selvatico. In occasione delle feste pasquali non manca mai sulle tavole la torta di riso e verdura. L’intera vallata è il “paradiso” delle taggiasche: pregiata qualità di olive che viene qui raccolta e trasformata con metodi tradizionali in patè di olive, olive in salamoia ed olio extra vergine di oliva,
Una ricetta assai curiosa si trova a San Lazzaro: “i succui stiassai” a base di zucchine. Anticamente nelle acque del torrente Impero, presso il piccolo borgo di San Lazzaro Reale era praticato uno sport particolare: la pesca alle anguille.
Ad agosto, a Ville San Pietro, in occasione della sagra gastronomica si possono gustare. gli spaghetti “alla berettuna” preparati con numerosi ortaggi di stagione colt1vati localmente e conditi rigorosamente con 0lio extravergine d’oliva ed arricchiti da un ingrediente segreto di cui solo le donne del paese sono orgogliosamente gelose.
A Candeasco esiste un prelibato dolce locale: la bugia: soffice e morbido impasto amalgamato sino a diventare trasparente, fatto saltare nell’olio d’oliva bollente ed infine cosparso a doratura avvenuta con zucchero e limone.
Tra le più particolari possiamo ricordare a Candeasco i festeggiamenti in onore della Madonna degli Angeli (2 luglio); la sera si prepara un grande falò, sulla piazza vicino alla cappella Melissano, con legna di olivo (proveniente dalla pulitura, i “brotti”). lungo la via che parte dall’oratorio e conduce fino alla cappella, tra le fessure aei muretti a secco vi sono tanti mozziconi di candele accesi che rendono ancora più suggestivo l’avvenimento.
Dal 2004 Bor_gomaro accoglie la Comunità Monastica Benedettina, i cui
componenti Ffanno scelto come dimora il complesso della chiesa dei Santi Nazario e Celso. I monaci appartengono alla comunità monastica di Santa Giustina a Padova, e raf?presentano un punto di riferimento per la vita spirituale. La loro casa è provvista di una stanza nella quale è possibile ospitare una per.sona alla volta per ritiri spirituali, o per chi voglia conoscere la vita monastica .“A Ruve du Megu”: E’ un monumentale albero di roverella di circa 350 che si trova nel territorio tra le frazioni di Ville San Pietro e Conio.
GENNAIO
Ville San Sebastiano – Festa patronale 20/01
Ville San Pietro – Festa patronale 1 /1
Borgomaro -festa patronale 17/01
APRILE
Rally di Sanremo lungo le strade della valle del Maro
MAGGIO
Borgomaro Fiera 13/05
Serata danzante e gastronomica “Paella. cunio e gorgonzolla … ” nelle vie del borgo
GIUGNO
Ville San Sebastiano: Festa della Madonna dell’Acquasanta
LUGLIO
Borgomaro:
Serata Gastronomica e serata danzante (Sagra della Porchetta)
Sagra dei Muscoli alla Saracena e serata danzante
Festa di San Giacomo presso omonima chiesa e Santa Messa+ festa all’aperto con musica 25/07
Festa religiosa di 55 Nazario e Celso nell’antica matrice della Valle del Maro
(28/07)
Candeasco:
02/07/02 Festa notturna dei Fuochi presso il Santuario della Madonna degli Angeli. Musica e cena all’aperto. Mille luci accese fra le pietre e grande faro centrale
AGOSTO
1 /8 Ville San Pietro: Festa patronale di San Pietro in Vincoli
3/8 Ville San Pietro: Sagra degli spaghetti alla Berettuna e ballo campestre
5/8 Ville San Sebastiano Festa religiosa della Madonna della Neve presso il
santuario omon1mo
15/8 Maro Castello Festa patronale di Maria Vergine Assunta
16/8 Borgomaro Festa religiosa di San Rocco – Sagra del Pane di San Rocco 20/8 San Bernardo di Conio: festa patronale di San Bernardo
31 /8 San Lazzaro Reale Festa patronale di San Lazzaro
SETIEMBRE
22/9 Conio Festa patronale di San Maurizio – – Sagra dei fagioli – danze
(quarta domenica di settembre) Candeasco Festa religiosa della Madonna della Salute con sagra della bugia
24/9 Ville San Pietro San Raffaele Arcangelo – Festa religiosa
25/9 Borgomaro Fiera commerciale tradizionale
OTIOBRE
2/1 O Ville San Sebastiano 55. Angeli Custodi – Festa religiosa
13/1 O Conio Festa nei Caruggi con mercato degli orti e degustazione dei piatti locali e vendita dei prodotti apici: fagioli, formaggi, castagne, miele, ortaggi – (abbuffata di fagioli sulle tavole imbandite nei carruggi)
NOVEMBRE
21 /11 Borgomaro Festa religiosa di Madonna delle Grazie
Panorama di Chiusavecchia
La chiesetta di Santo Stefano a Lucinasco
Gastronomia della Valle Impero
Mialiguria.it è molto più di una semplice guida: è il punto di partenza ideale per chi desidera esplorare la Valle Impero in modo autentico e coinvolgente. Tra borghi immersi nel verde degli ulivi, antiche tradizioni liguri e sapori della gastronomia locale, il sito offre anche l’opportunità di partecipare a visite guidate con guida autorizzata, per vivere un’esperienza profonda e genuina del territorio. Un invito a scoprire la Liguria nascosta, passo dopo passo, accompagnati da chi la conosce davvero.
Arzeno d’Oneglia è un piccolo borgo affascinante della Valle Impero, costruito sul crinale che scende dal Colle di San Bartolomeo. Si sviluppa lungo l’antica strada Reale, che un tempo collegava Oneglia al Piemonte. Oggi conserva ancora il suo aspetto originario, offrendo ai visitatori un’atmosfera autentica e tranquilla.
Nel cuore del paese si trova la Chiesa Parrocchiale di San Benedetto, affiancata da un oratorio in stile barocco. I due edifici condividono un grande campanile in pietra con base quadrata e un portico alla base. Probabilmente, in passato questa torre serviva per controllare la vecchia strada. Il restauro del 2012 ha riportato alla luce alcuni segni della sua probabile origine romanica.
Salendo a circa 600 metri di altitudine, si raggiunge il Santuario di Nostra Signora di Loreto, costruito tra il 1600 e il 1630. Si trova lungo una strada sterrata che parte da Arzeno e arriva al Passo di San Bartolomeo. Il santuario ha una sola navata con volta a botte e un portico in mattoni. All’interno, si può ammirare un bassorilievo in stucco del XVII secolo che raffigura la Madonna col Bambino. In passato, sopra il cornicione, c’era anche una statua in marmo della Madonna di Loreto, poi purtroppo rubata.
A luglio, Arzeno ospita la tradizionale Festa del Grano, molto sentita da chi vive qui e da chi torna ogni anno. Durante la giornata, gli abitanti rievocano la battitura del grano con macchinari manuali d’epoca. Le persone più anziane ritrovano ricordi preziosi, mentre i più giovani scoprono un lavoro agricolo che ha segnato la storia di questo territorio. Le macchine, oggi perfettamente funzionanti, arrivarono ad Arzeno negli anni Trenta come premio per l’alta produzione di grano raggiunta allora. Un restauro accurato ha permesso di conservarle nel tempo.
Ad inizio del 2024 Chiusavecchia sta rivivendo una rinascita commerciale grazie all’apertura di nuovi negozi come il bar alimentari e la macelleria e la tabaccheria storica resiste!
Appunti gastronomici su Chiusavecchia…
Le tradizioni gastronomiche di Chiusavecchia e della Valle Impero sono fortemente legate alle abitudini della vita contadina. La cucina si basa soprattutto sull’utilizzo di materie prime e povere ma ben elaborate. Tra i piatti ricordiamo il “cundiun” tipica, fantasiosa e variopinta insalata a base di verdure crude: dai pomodori (raccolti negli orti) che rappresentano la base per la preparazione, alle fresche cipolline, cetrioli, aglio, basilico ed olive, uova sode il tutto condito da un pizzico di sale e dal qualcne cucchiaio di olio extra vergine di oliva che rende particolarmente gustoso il piatto. Tra gli altri piatti sono ancora da ricordare la torta verde (torta farcita con ripieno di verdure), la cima (involucro di carne farcito da verdure amalgamate con uovo), la farinata(chiamata frisciulata ovvero focaccia a base di farina di ceci con sale olio e cotta al forno)ed infine le frittelle di cipolla.
Le nostre tradizionI
A Sarola, ogni anno si tiene il tradizione Pasto del Giovedì Santo che rappresenta la rievocazione dell’Ultima Cena di Gesù. Questo rito nel piccolo borgo vanta origini antichissime secondo usanze immutate nel tempo e con entusiasmo viene mantenuto vivo dagli abitanti.
A questo avvenimento possono partecipare solo gli uomini, le donne invece preparano il pranzo e le più giovani lo servono a tavola (a differenza di Cesio dove invece alla componente femminile è proibito partecipare) e ciascun commensale deve provvedere a portare da casa la mandià (un grosso fazzoletto annodato) contenente i piatti, le posate, il bicchiere ed il fiasco di vino.
Da secoli il menù di magro che costituisce “U Pastu” non varia. Si va dalle acciughe sott’olio alla pasta condita con il sugo di noci, al merluzzo bollito, fritto ed in agrodolce. Per chiudere sono servite tre noci a testa. Al termine della cena viene intonato il Miserere.
CHIUSAVECCHIA
Festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Biagio 3 febbraio
Il 3 febbraio è il giorno dedicato a San Biagio patrono del paese. Attualmente questa festa, sempre meno celebrata, non riveste più l’importanza che aveva nei tempi passati.
Parecchi anni or sono in questo giorno il paese viveva un’atmosfera tutta particolare. Le persone cominciavano a festeggiare fin dal mattino, molta gente giungeva dai paesi vicini restandovi tutto il giorno e spesso anche alla sera tardi perché vi erano grandi festeggiamenti. Al mattino, così come al pomeriggio partecipavano tutti quanti alle Sante Messe (una al mattino ed una al pomeriggio) celebrate in onore di San Biagio. Si racconta che terminata la funzione pomeridiana si portasse il busto del Santo in processione per il paese.
Ma i portatori erano spesso stanchi e le fermate alle osterie obbligatorie. Lì in nome… del Santo e della sua religiosità, si brindava fino a quando i bicchieri di vino si scioglievano in canti. Era una festa poco religiosa ma era l’anima della gente semplice e sicuramente sarà stata accolta dal Santo con benevola tolleranza! Alla sera vi era anche il ballo e data la numerosa presenza di persone, era diviso in due “piste” ovvero una sulla piazza principale e l’altra sul “canto” una via secondaria ovvero la Via Poeta Pellegrino. Da alcune testimonianze scritte si desume che nel secolo scorso il 3 febbraio alle celebrazioni religiose vi era anche una grandiosa fiera dedicata soprattutto alla compravendita di maiali. Oggi dei festeggiamenti del passato rimane solo il bel ricordo, non vi è più la fiera e nemmeno l’allegria che invadeva per un giorno tutto il paese……bei tempi!
FIERA DEL 1° GIUGNO
La fiera è una tradizione che fortunatamente resiste nel tempo, anche se ha perso molto del suo antico significato ovvero la compravendita di bestiame. Oggi tale commercio è molto diminuito, è rappresentato per lo più da banchi di altro genere: scarpe, vestiario, fiori, giocattoli etc.. ma la fiera è una delle occasioni per vedere Chiusavecchia così affollata e viva.
Alla sera, terminata la fiera i festeggiamenti continuano presso il campo sportivo, la nuova struttura situata in fondo al paese, dove oltre ad una piacevole serata danzante con un’orchestra vi è la sagra organizzata da una associazione locale. Sono preparati i piatti tradizionali della cucina ligure ed occorrono molte ore per la preparazione di queste pietanze, ma la fatica è ampiamente ricompensata da una numerosa partecipazione di persone che accorrono non solo dai paesi vicini ma anche dai centri della riviera. Scorre così la serata in allegria: tra cibo, musica e qualche bicchiere di buon vino.
8 SETTEMBRE
E’ una giornata speciale dedicata ai festeggiamenti della natività di Maria. Durante il giorno le funzioni religiose si celebrano presso il Santuario dell’Oliveto posto sopra il paese ed al pomeriggio si svolge la celebre processione con la presenza di numerose statue portate a spalla da uomini. La processione si snoda per le vie del paese e ritorna al Santuario.
Nella settimana “dell’otto” sono organizzate anche alcune manifestazioni di tipo culturale, folcloristico e sportivo. Si gioca “alla balletta” (pallapugno) con la presenza di squadre rappresentanti i vari rioni del paese, alla sera si assiste alla rappresentazione di commedie dialettali recitate da compagnie locali.
Negli ultimi anni è prevista anche una serata con cena a base di trippe che è organizzata presso “la contrada dei belli” (l’antica strada per il Piemonte); a questa manifestazione è prevista la partecipazione di numerose abitanti del paese e di coloro che tornano a Chiusavecchia per passare le proprie ferie.
La serata si conclude con una piacevole serata danzante .
PERIODO NATALIZIO
Presepe di Olivastri
Situato nel vecchio forno del paese, viene realizzato tutti gli anni, con alcune statue sono state realizzate a mano. Il presepe ogni anno torna a rivivere nell’antico forno con le volte annerite dalla fuliggine in una magia di suoni di luci e di colori. L’umido odore del muschio avvolge e quasi protegge piccoli personaggi, alcuni animati, così come la donnina che macina il caffè o due ometti intenti all’abbacchiatura delle olive o con l’allegro sgocciolio dell’acqua e lo scricchiolio lento della ruota del mulino. Silenziosi asinelli lavorano alla macina del “gumbo a sangue”; cuppi e ciappe si rincorrono sui tetti delle case. Il tintinnio della campana della chiesa e il suono di una melodia nascosta fanno da colonna sonora a questo piccolo mondo antico fatto di tante piccole cose semplici e piene di ricordi
Le curiosità su Chiusavecchia
Tra le vicende storiche salienti, va ricordata l’occugazione degli Spagnoli che nel 1614 erano sbarcati ad Oneglia con una flotta di 56 galere. Nel 1692 proprio da Chiusavecchia giunse la riscossa dei miliziani del luogo che in questa occasione riuscirono a respingere l’assalto dei francesi sbarcati ad Oneglia. Quelle gesta eroiche vennero narrate dal poeta-chierico Pellegrino da Chiusavecchia, 1n un’opera celebrativa in 926 versi scritti in latino, seguendo uno stile virgiliano. A Pe.llegrino è dedicata una strada interna del paese, che un tempo era la via principale .
Chiusavecchia è anche luogo natale di una delle più famose soprano nel mondo: Mariella Devia.
Da tempo Chiusavecchia, insieme ad altri paesi della Valle Impero, Arroscia e del Basso Piemonte hanno deciso di formare un’associazione che prende il nome di Via del Sale – Strada Reale e che ricalca l’antica strada che i prodotti percorrevano per gli scambi commerciali. Questa iniziativa è nata grazie ai forti legami che da sempre uniscono questi territori. Gli enti coinvolti sono caratterizzati dall’avere sul proprio territorio e nella storia caratteri comuni. Ciò assume particolare rilevanza per la riqualificazione ambientale e la valorizzazione delle risorse.
Mulino di Roccanegra o di Chi otto: da poco tempo è stato restaurato e riportato sull’antico .stile. E’ un centro per lo svolgimento di attività culturali come mostre e convegni.
Chiusavecchia e la valle Impero vantano una bottega storica la cui attività risale al 1800; è la tabaccheria della piazza principale. Vanta arredi storici e con una storia da raccontare!
Le nostre manifestazioni
MANIFESTAZIONI
FEBBRAIO
3/2 Chiusavecchia: festeggiamenti in onore dei Santi Patroni: San Biagio e San Francesco di Sales.
PERIODO PASQUALE: Sarola tradizionale Cena Domini
GIUGNO
2/6 Chiusavecchia: tradizionale fiera lungo la via principale. In serata sagra e serata danzante.
LUGLIO
16/7 Olivastri: festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine. SETTEMBRE:
8/9 Chiusavecchia: festeggiamenti in onore della nascita di Maria. NOVEMBRE
21 /11. Olivastri: festeggiamenti in onore della Presentazione della Vergine al Tempio
Un piatto tipico di Aurigo e dell’intera provincia di Imperia è rappresentato dalla torta verde (a turta de gè) che, anticamente in questo borgo veniva chiamata
“L’Alleluja” perché doveva essere pronta per il suono della campana del Gloria del Sabato Santo e non poteva essere consumata prima che il parroco l’avesse benedetta
Oltre all’olio, un P,rodotto che rende fieri gli abitanti di Aurigo è il pane che vanta una notevole traaizione tramandata di paare in figlio.
Aurigo era famoso per i FICHI: i contadini mettevano a dimora una piantina ogni volta che rifacevano un muretto a secco negli uliveti e gli aurighesi erano chiamati “figalei”, amanti dei fichi, dagli abitanti dei paesi vicini. Anticamente i fichi secchi costituivano una notevole risorsa economica: infatti era una delle pochissime forme di assunzione zuccherina. Inoltre questi frutti costituivano merce di scambio con le patate prodotte dai contadini dei paesi dell’alta Valle Arroscia e dell’alta Valle Tanaro.
L
Nel territorio di Aurigo esistono numerose edicole, chiamate anche piloni, che ripercorrono il paese ed arrivano fino alla chiesa di Sant’Andrea.
Inoltre è d’obbligo accennare alla predisposizione degli aurighesi alla musica in tutte le sue forme: dalle manifestazioni sacre e profane, alle serate di corteggiamento, alle canzoni da osteria, dai canti confraternali agli inni religiosi.
Ad Aurigo esiste una tradizione molto antica che viene portata avanti da un gruppo di appassionati (battagliatori) che fanno suonare le campane con le braccia e le gambe con l’ausilio di corde divulgando così dall’alto del campanile vere e proprie melodie.
Aurigo
Giugno
Festa patronale di San Paolo, sagra e serata danzante
Agosto
15/08 Festa dell’Assunzione della Beata Vergine
Settembre
21/09 Festa della Beata Addolorata
Novembre
30/11 Festa di Sant’Andrea e processione verso l’antica chiesa dedicata al Santo.
Poggialto
Febbraio
09/02 Festa di Santa Apollonia
Agosto
17-20/08 Festa di San Bernardo
Ottobre: Festa della Vergine del Rosario
Questo edificio sacro risale al XVII secolo ed è in stile barocco.
L’interno è a navata unica, trasformata dall’artista locale Filippo Marvaldi in un edificio a croce latina.
Si possono ammirare: uno splendido crocefisso ligneo, il gruppo marmoreo della Madonna con il Bambino e la statua della Beata Vergine.
La chiesa si trova poco sopra il borgo, fu eretta nel 1100 e poi ricostruita in stile barocco. Svolse anticamente la funzione di chiesa parrocchiale prima che la popolazione si raccogliesse attorno al castello . Accanto alla chiesa vi è il campanile-torre che era collegato con la “Colombera” una torre di cui non esiste che la base quadrangolare, che era una delle strutture a difesa della valle.
Borgo storico sul percorso del Ponente ligure
San Lazzaro Reale è un affascinante borgo della Valle Impero, situato in posizione strategica alla confluenza tra il rio Trexenda e il torrente Impero. Arroccato su un pendio soleggiato, questo piccolo centro conserva ancora oggi il fascino del suo passato, legato ai grandi itinerari del Ponente ligure.
Il borgo si sviluppa lungo un antico tracciato viario: da qui passavano le mulattiere storiche che, partendo da Oneglia, si diramavano verso il Piemonte e i borghi di crinale e fondovalle della valle. Questi percorsi, fondamentali per il commercio e le comunicazioni nei secoli passati, rendono oggi San Lazzaro un punto d’interesse anche per gli amanti del trekking e della scoperta lenta del territorio.
Un importante segno di questo passato è lo storico ponte in pietra, costruito alla fine del XV secolo e ancora ben conservato. Con le sue due arcate, attraversa il torrente Impero ed è uno dei simboli architettonici del borgo.
La chiesa parrocchiale ospita un interessante trittico della Madonna col Bambino, opera attribuita alla bottega dei Guidi da Ranzo, pittori attivi nel XVI secolo nel Ponente ligure.
San Lazzaro Reale vanta anche un legame con una figura di rilievo nella storia della botanica italiana: Rinaldo Corradi (al secolo Bartolomeo, 1896-1976). Nato nel borgo, Corradi fu tecnico presso l’Erbario Centrale Italiano dell’Università di Firenze. Partecipò a numerose spedizioni botaniche in Africa e collaborò alla stesura dell’Erbario Passerini, includendo molte specie raccolte proprio nel territorio della Valle Impero.
Numerose piante tipiche della regione, come la Campanula sabatia (endemica ligure) e il Crocus ligusticus (delle Alpi Occidentali), furono raccolte da lui nella sua tenuta a Pagan, testimonianza dell’unicità botanica di questi luoghi.
L’economia locale resta oggi legata alla tradizione agricola e, in particolare, alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio extravergine di oliva, attività che ancora oggi caratterizzano il paesaggio e l’identità del borgo.
Borgomaro è il centro più importante dell’alta valle Impero, situato lungo il corso del torrente omonimo fra gli uliveti: è il punto di riferimento per le numerose frazioni distribuite tra oliveti, castagni e pascoli fino ad arrivare al borgo più alto a circa 620 metri di altezza. Le origini si fanno risalire ai Conti di Ventimiglia che fecero erigere il castello (ora solo rudere) da dove a partire dal XV secolo si sviluppò il paese e da dove nel corso dei secoli nacquero numerose attività quali frantoi e mulini. Nel corso dei secoli la zona del Maro passò ai Doria ed infine ai Savoia.
A Borgomaro ricordiamo il pane di San Rocco e i “baxin” che sono dolci gustosi ai sapori del finocchio selvatico. In occasione delle feste pasquali non manca mai sulle tavole la torta di riso e verdura. L’intera vallata è il “paradiso” delle taggiasche: pregiata qualità di olive che viene qui raccolta e trasformata con metodi tradizionali in patè di olive, olive in salamoia ed olio extra vergine di oliva,
Una ricetta assai curiosa si trova a San Lazzaro: “i succui stiassai” a base di zucchine. Anticamente nelle acque del torrente Impero, presso il piccolo borgo di San Lazzaro Reale era praticato uno sport particolare: la pesca alle anguille.
Ad agosto, a Ville San Pietro, in occasione della sagra gastronomica si possono gustare. gli spaghetti “alla berettuna” preparati con numerosi ortaggi di stagione colt1vati localmente e conditi rigorosamente con 0lio extravergine d’oliva ed arricchiti da un ingrediente segreto di cui solo le donne del paese sono orgogliosamente gelose.
A Candeasco esiste un prelibato dolce locale: la bugia: soffice e morbido impasto amalgamato sino a diventare trasparente, fatto saltare nell’olio d’oliva bollente ed infine cosparso a doratura avvenuta con zucchero e limone.
Tra le più particolari possiamo ricordare a Candeasco i festeggiamenti in onore della Madonna degli Angeli (2 luglio); la sera si prepara un grande falò, sulla piazza vicino alla cappella Melissano, con legna di olivo (proveniente dalla pulitura, i “brotti”). lungo la via che parte dall’oratorio e conduce fino alla cappella, tra le fessure aei muretti a secco vi sono tanti mozziconi di candele accesi che rendono ancora più suggestivo l’avvenimento.
Dal 2004 Bor_gomaro accoglie la Comunità Monastica Benedettina, i cui
componenti Ffanno scelto come dimora il complesso della chiesa dei Santi Nazario e Celso. I monaci appartengono alla comunità monastica di Santa Giustina a Padova, e raf?presentano un punto di riferimento per la vita spirituale. La loro casa è provvista di una stanza nella quale è possibile ospitare una per.sona alla volta per ritiri spirituali, o per chi voglia conoscere la vita monastica .“A Ruve du Megu”: E’ un monumentale albero di roverella di circa 350 che si trova nel territorio tra le frazioni di Ville San Pietro e Conio.
GENNAIO
Ville San Sebastiano – Festa patronale 20/01
Ville San Pietro – Festa patronale 1 /1
Borgomaro -festa patronale 17/01
APRILE
Rally di Sanremo lungo le strade della valle del Maro
MAGGIO
Borgomaro Fiera 13/05
Serata danzante e gastronomica “Paella. cunio e gorgonzolla … ” nelle vie del borgo
GIUGNO
Ville San Sebastiano: Festa della Madonna dell’Acquasanta
LUGLIO
Borgomaro:
Serata Gastronomica e serata danzante (Sagra della Porchetta)
Sagra dei Muscoli alla Saracena e serata danzante
Festa di San Giacomo presso omonima chiesa e Santa Messa+ festa all’aperto con musica 25/07
Festa religiosa di 55 Nazario e Celso nell’antica matrice della Valle del Maro
(28/07)
Candeasco:
02/07/02 Festa notturna dei Fuochi presso il Santuario della Madonna degli Angeli. Musica e cena all’aperto. Mille luci accese fra le pietre e grande faro centrale
AGOSTO
1 /8 Ville San Pietro: Festa patronale di San Pietro in Vincoli
3/8 Ville San Pietro: Sagra degli spaghetti alla Berettuna e ballo campestre
5/8 Ville San Sebastiano Festa religiosa della Madonna della Neve presso il
santuario omon1mo
15/8 Maro Castello Festa patronale di Maria Vergine Assunta
16/8 Borgomaro Festa religiosa di San Rocco – Sagra del Pane di San Rocco 20/8 San Bernardo di Conio: festa patronale di San Bernardo
31 /8 San Lazzaro Reale Festa patronale di San Lazzaro
SETIEMBRE
22/9 Conio Festa patronale di San Maurizio – – Sagra dei fagioli – danze
(quarta domenica di settembre) Candeasco Festa religiosa della Madonna della Salute con sagra della bugia
24/9 Ville San Pietro San Raffaele Arcangelo – Festa religiosa
25/9 Borgomaro Fiera commerciale tradizionale
OTIOBRE
2/1 O Ville San Sebastiano 55. Angeli Custodi – Festa religiosa
13/1 O Conio Festa nei Caruggi con mercato degli orti e degustazione dei piatti locali e vendita dei prodotti apici: fagioli, formaggi, castagne, miele, ortaggi – (abbuffata di fagioli sulle tavole imbandite nei carruggi)
NOVEMBRE
21 /11 Borgomaro Festa religiosa di Madonna delle Grazie
Panorama di Chiusavecchia
La chiesetta di Santo Stefano a Lucinasco
Gastronomia della Valle Impero
Mialiguria.it è molto più di una semplice guida: è il punto di partenza ideale per chi desidera esplorare la Valle Impero in modo autentico e coinvolgente. Tra borghi immersi nel verde degli ulivi, antiche tradizioni liguri e sapori della gastronomia locale, il sito offre anche l’opportunità di partecipare a visite guidate con guida autorizzata, per vivere un’esperienza profonda e genuina del territorio. Un invito a scoprire la Liguria nascosta, passo dopo passo, accompagnati da chi la conosce davvero.