CHIESA PARROCCHIALE DI SANT’ANDREA: è in stile barocco; all’interno custodisce il bel dipinto “Elisabetta che visita la Vergine”, opera attribuita ad alcuni artisti risalenti al XVII secolo tra cui D. Piola. Inoltre è presente un pregevole organo realizzato nel 1844 dalla ditta Nicomede Agati.
SANTUARIO DELLA MADONNA DEGLI ANGELI O DELLA VISITAZIONE : è situato nei pressi di Gazzelli, circondato da una ricca vegetazione; questo edificio sacro possiede un bel portico, anticamente usato come ricovero per i viandanti ed i fedeli.
Nelle vicinanze vi è una fonte ed un pilone che custodiva la statua marmorea della Vergine (opera settecentesca genovese). L’interno è a navata unica con due cappelle laterali e anticamente sull’altare era esposto il quadro “Visitazione di Maria a Santa Elisabetta” tradizionalmente assegnato ad artisti del 1600 e custodito tuttora nella parrocchiale di Sant’Andrea. Festa il 2 luglio con processione.
Tra storia medievale, sentieri e panorami sulla Valle Impero
Maro Castello è una suggestiva frazione di Borgomaro, situata sulla collina che sovrasta il borgo principale. Il nucleo abitato è raggiungibile sia tramite la strada carrozzabile, sia percorrendo una pittoresca mulattiera che risale dolcemente la collina dal fondovalle, offrendo scorci panoramici e un’immersione nella natura.
La storia di Maro Castello è indissolubilmente legata al castello che gli ha dato il nome. Edificato con ogni probabilità nel XV secolo come residenza dei Conti di Ventimiglia, il castello fu progettato con una struttura solida e imponente, assumendo un ruolo strategico nella difesa della valle.
Oggi del castello rimangono solo alcuni ruderi, ancora visibili dalla piazzetta principale della borgata. La fortezza fu infatti distrutta nel XVII secolo durante l’assedio delle truppe genovesi, segnando la fine del suo ruolo militare, ma lasciando una traccia profonda nella memoria del luogo.
Passeggiare tra le case in pietra e i vicoli di Maro Castello significa scoprire uno degli angoli più autentici della Valle Impero, dove la storia incontra il paesaggio, e ogni pietra racconta il passato di questa terra.
Piccolissimo borgo, è adagiato sul crinale orientale che scende dal Monte Grande, esso è composto da un gruppo di case di costruzione relativamente recente, disposte tra gli alti crinali della valle Argentina e lungo l’importante strada di collegamento col Piemonte. Nei suoi prati crescono molte varietà di fiori protetti: genziana, genzianella, viola, margherita, lavanda e tulipano dei monti, mentre nei suoi boschi si raccolgono ottimi funghi. Su questi crinali si possono ancor oggi ammirare numerose costruzioni rustiche con pietre a secco tipiche della valle del Maro: sono le caselle costruite dai pastori, come riparo per gli animali e per gli attrezzi.
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